"Barletta è un gioiello sottovalutato". Amore a prima vista

Testimonianza di due torinesi in città

Paolo Doronzo
Giornalista

Pubblicato Sabato, 12 Settembre 2020 alle 19:02

Ultimo aggiornamento: Sabato, 12 Settembre 2020 alle 19:08

Raccontare una città, cercando di approfondire i suoi aspetti più nascosti che spesso si tingono di risvolti poco piacevoli, è un’esperienza che offre molto; ma quando si ascoltano racconti come quello che voglio riproporvi su queste colonne, si apprezza molto di più quello che si fa, perché il territorio tanto discusso merita qualche possibilità in più.

Su una spiaggia della Litoranea “Pietro Paolo Mennea” di Ponente, in questi ultimi giorni d’estate abbiamo avuto modo di incontrare i protagonisti di questa storia, che fungerà da spunto di riflessione per gli stessi cittadini barlettani. La signora Marta con suo marito Eugenio (li chiameremo così) sono due cittadini, ormai pensionati, nati e residenti a Torino. Con Barletta non hanno nessun tipo di legame affettivo o di origine parentale, ma passati di qui per una normale vacanza pugliese, sono rimasti colpiti positivamente e 12 anni fa hanno deciso di acquistare una cassetta in cui, ogni anno, trascorrono la stagione estiva. Sono stati attratti unicamente dalla bellezza del paesaggio, dal lungomare straordinario, dal centro storico unico con un castello invidiabile, e dalla semplicità della vita del centro con locali di piccole dimensioni, ma con un servizio impeccabile. Certamente la scelta è stata determinata dal basso costo della vita rispetto al capoluogo del Nord. Infine, non da poco è stata l’abbondanza di prodotti eccellenti dell’agroalimentare delle nostre campagne (n.d.r. vera e propria ricchezza del nostro territorio). La qualità della vita conta soprattutto in queste cose, oltre a godere di un clima praticamente perfetto.

Insomma, ad ascoltare queste parole sembrava che si stesse parlando di un’altra città, non perché non siamo consapevoli dell’importanza di ciò nella nostra città, ma perché i barlettani sono soliti non apprezzare, anzi svilire ogni cosa, non rafforzando in loro la consapevolezza di avere tra le mani un gioiello, non tutelandolo come meriterebbe. Le istituzioni altrettanto devono fare per valorizzare questo scrigno che merita di più in ogni settore.